STORIE ALLEGRE
Mille anni fa, anch'io ero un ragazzetto, come voi, miei cari e piccoli lettori: anch'io avevo, su per giù, la medesima vostra età, vale a dire fra
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Generale sono io, e tu devi venire dietro a me". Ma questa l'è una riffa; ne convieni, babbo? Scusa, babbino, te che te ne intendi, quando si fa la guerra
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vocina piagnucolosa: "Mamma, lo fai smettere il sor Gigino?" "Che cosa ti fa il sor Gigino?" "Mi fa le boccacce!" E Formicola aveva ragione: perché
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vedute, lei, le volpi?" "Mai." "Vuol vederne una?" "Una volpe viva? ... " "No, morta. La trovai cinque anni fa nel bosco, l'ammazzai con una schioppettata
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se la fa comprare dal babbo?" ripigliò la cameriera, ridendo come una matta. "E perché ridi?" domandò Gigino impermalito. "Rido, perché a vedere un
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volpe non mi fa paura." "Guarda un po' quanto coraggio hai messo fuori tutt'a un tratto: o chi te l'ha prestato?", disse Arnolfo ridendo. "Arnolfo
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babbo, con la mia mamma e coi miei fratelli ... e non voglio mascherarmi da uomo ... " "E allora perché, poco fa, hai accettato di essere il mio
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rimproverarono per aver fatto una meschina figura e per aver perduto inutilmente un anno di scuola, volete sapere come rispose? "Che cosa fa un anno
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perdonargli certe debolezze guerresche) volle a tutti i costi che fosse battezzato col nome di Napoleone. Napoleone! ... Come si fa, domando io, a mettere
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proverbio dice che chi dorme non piglia pesci, ma tu, carino mio, non devi fare il pescatore: dunque, se ti fa piacere, puoi dormire fino a mezzogiorno
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... " "T'inganni, povero Pipì! Tu non tornerai a casa." "Pazienza! Resterò qui." "Nemmeno: tu verrai con me ... " "Con lei? ... Neanche se mi fa legare
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fa una strapazzata di quelle co' fiocchi... Ma dunque, si va o non si va a cena? Ho una fame che la vedo. BETTINA: Abbia pazienza altri due minuti
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, su, ragazzi! Potete andarvene a casa vostra. Sveltezza nelle gambe e via!" Come mai questo cambiamento di scena all'improvviso? ... Si fa presto a
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crudele e dolorosa, che fa venire le lacrime agli occhi soltanto a pensarvi; e io ve la racconterò in quest'altro capitolo.
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portarti i saluti del signor Alfredo", rispose la serpe. "Povero signor Alfredo! ... È forse partito per il suo viaggio?" "È partito pochi minuti fa, e
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balla, canta, suona e fa mille altre scioccherie, come potrebbe farle un uomo e qualunqu'altra bestia ragionevole. Avanti, avanti, signori! La spesa è
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troncata a mezzo da un lunghissimo e sonoro sbadiglio, che gli scappò di bocca. "Esci fuori, e mangerai." "Si fa presto a dire esci fuori: ma la vuoi
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, ragazzi, si fa a mosca-cieca?". "Abbiamo altro per la testa", rispose Cesare. "Giusto a mosca-cieca!", soggiunse Orazio. Pierino guardò maravigliato
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dimolti; ma un uomo bello come voi, non l'ho visto mai!" "Bisognava avermi visto trent'anni fa!", replicò Golasecca lisciandosi i baffi e il barbone e
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pare un omino, perché non è bizzoso, perché non è scapato, perché ha giudizio, perché studia e si fa onore e perché preferisce i libri ai balocchi
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il bisognevole." "Dimmi Pipì; le dici mai le bugie?" "Qualche volta ... specialmente quando mi vergogno a dire la verità ... " "Ti fa torto: le bugie
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maestra." "O il suo bambino che fa?" "Povera creatura, che vuol che faccia?... È rimasto senza babbo e senza mamma, alle mani di quello zio Bernardo